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RTB Real Time Bidding

Partiamo dalla domanda necessaria. Cos’è il RTB?
RTB è l’acronimo di Real-Time Bidding che in italiano suona come offerta in tempo reale che si propone come la nuova frontiera del web marketing offrendo alle aziende la possibilità di promuoversi on-line mostrando in tempo reale annunci a un target mirato identificato in base ai comportamenti e alle abitudini.

Che differenza c’è tra una campagna fatta tramite lo strumento RTB e quelle già esistenti di Google?
Le campagne RTB potrebbero sembrare uguali a quelle di retargeting proposte da Google ma non è così. Quello che cambia è la metodologia di assegnazione che si basa su un concetto di “puntata”. Vediamo di spiegarci meglio con un esempio concreto. Prendiamo come riferimento un grande sito nazionale di notizie in tempo reale come può essere quello della Repubblica. Ecco i vari step che ti aiuteranno a capire le logiche del Real-Time Bidding:
1) io Cristian mi collego al portale per leggere le notizie del giorno
2) mentre la pagina si carica il sito della Repubblica che viene definito “Publisher” comunica con la piattaforma che gestisce queste nuove campagne on-line che un maschio di nazionalità italiana di 40 anni età cercando una notizia di finanza
3) la piattaforma cerca chi tra i vari “Advertising”, coloro che hanno lanciato la propria campagna banner, ha le giuste corrispondenze con le ricerche e le caratteristiche di Cristian
4) il sito di Repubblica mostrerà a Cristian l’inserzione vincitrice scegliendo la “puntata” più alta economicamente tra quelle lanciate dai vari “Advertising”.

Questo processo viene ripetuto su tutti i siti aderenti al sistemi RTB e ogni volta che viene fatta una richiesta pubblicitaria da parte di un utente.

Ma chi vince nel sistema RTB? Sempre il banco?
Sicuramente il banco, come al Casinò, vince sempre. Ma anche l'”Advertiser” può ritenersi soddisfatto. Chi utilizzerà per la propria promozione in sistema Real-Time Bidding, infatti, avrà un doppio vantaggio:
– economico: si stanno acquistando spazi pubblicitari che il “Publisher”, il sito di Repubblica per capirci, non è riuscito a vendere con altri tipi di campagne
– pratico: la campagna pubblicitaria sarà mostrare a un utente altamente profilato con conversioni molto più alte rispetto ad una campagna Display.

L’utente vince o perde?
La risposta è molto soggettiva. Dipende da che sensibilità dimostra l’utente nei confronti dei messaggi pubblicitari profilati. Se lo chiedete a me la risposta è: vince. Non per tirare acqua al mio mulino, occupandomi di comunicazione e marketing ma perché ritengo che se posso scegliere tra un messaggio pubblicitario qualsiasi ed uno che viene in contro alle mie passioni e necessità preferisco di gran lunga quest’ultimo. Magari così scopro un nuova marca di abbigliamento da snowboard.

Chi sono i vari attori delle campagne RTB?
Nelle campagne Real-Time Bidding ci sono tre attori:
– Advertiser: chi ha deciso di promuoversi attraverso una campagna web marketing
– DSP o Demand Side Platform: è il sistema che permette all'”Advertiser” di:
A. acquistare le campagne on-line scegliendo target, abitudini e comportamenti
B. stabilire il valore della puntata
C. monitorare i risultati della propria comunicazione
– Publisher: il sito che vende le impression, ossia che visualizza i vari annunci.

Quali dati arrivano da questo nuovo strumento di marketing digitale?
L’Italia, come spesso accade, sta muovendo solo ora i primi passi con il Real-Time Bidding ma questo non è detto che sia un elemento negativo. Per le aziende essere i primi è una grandissima opportunità. Seppur l’esperienza italiana è giovane rispetto agli altri paesi (VivaKi arrivò da noi nel 2008, ma l’apertura ufficiale è dello scorso luglio) fidatevi dei dati europei. Il comparto europeo ha raggiunto i 900 milioni di dollari nel 2013, con attese per il 2016 di crescita sono a 2516. Le prime piattaforme a credere nel RTB sono  state AdEcn, Right Media di Yahoo e Double Click di Google.

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